Il Furby è un
animaletto di peluche peloso che ha avuto uno dei successi più grandiosi nella
storia dei giochi, tanto che per molte generazioni si è trattato dell’ideale
gioco per Natale che non poteva mancare sotto l’albero e nelle letterine
inviate a Babbo Natale, oltre a non poter mancare in occasione di compleanni o
promozioni scolastiche.
Il primo Furby è
uscito nel 1998 e se pensate che molti ragazzi che lo hanno voluto comprare
o che se lo sono fatto regalare all’epoca, oggi potrebbero regalarlo al proprio
figlio, ciò vi dà la misura di quanto questo giocattolo abbia influenzato
intere generazioni.
L’idea del Furby è
venuta a Dave Hampton e Caleb Chung, i quali hanno creato questo peluche
mezzo gufo e mezzo roditore sulla base dell’idea del Tamagotchi.
Da pochi anni
spopolava il simpatico esserino virtuale che tutti i bambini volevano accudire
(per la gioia dei genitori che non si trovavano la richiesta continua di un
cane o un gatto da pulire e portare a spasso in favore di animaletti virtuali e
quindi che non perdevano peli i casa). Allora i due inventori hanno ben pensato
di portare in “3D” il Tamagotchi e renderlo più reale.
Qualche pelo in casa il
Furby lo lasciava, ma ciò non ne ha pregiudicato il successo: quando nel 2001
fu interrotta la prima serie, infatti,
ben 40 milioni di pezzi erano stati venduti in tutto il mondo.
La tecnologia alla base di questo peluche mezzo gufo e mezzo
topo era tutt’altro che elementare e suscitò scalpore anche nella NSA, dove
pensate che ne fu vietato l’accesso negli uffici.
La tecnologia, insomma, era veramente sviluppata e c’era
anche un certo livello di interazione, sia con l’umano che con gli altri Furby.
Originariamente i colori erano solo 6, oggi la nuova versione di questo gufo
roditore ne presenta circa 50, uno più colorato dell’altro.
Insieme al fratello maggiore “Tamagotchi”, il Furby è
l’electronic pet per eccellenza e proprio al Tamagotchi ha dovuto sacrificare
il primo posto di cucciolo elettronico più venduto, ma solo a lui è secondo.
Ora, nel 2015, dopo aver assistito al Furby Baby, al rarissimo Shelby, alla seconda versione di Furby del
2005 e a quella del 2012, il Furby è tornato con la nuova versione di Furby
Boom, un cucciolo virtuale più interattivo e tecnologico che mai. Il
successo di questa nuova versione è rappresentato in larga parte dalla app che
permette un livello di gioco infinito e che ha nuovamente portato in auge il
“Tamagotchi 2.0”.
I giochi che si possono fare sono veramente molti, si deve
accudire un cucciolo che si può accarezzare e che risponde alle carezze con
frasi e suoni; lo si deve educare alla lingua italiana e nella personalità; ci
sono anche moltissime personalizzazioni nel gioco; si deve raggiungere
l’obiettivo di schiudere tutte e 50 le uova disponibili. Virtuale e reale si mescolano e fanno il Furby Boom: lo avreste mai
detto 17 anni fa?
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