giovedì 22 ottobre 2015

Piccolo Pupazzo Furby: Ecco come Nascono




Il Furby è un animaletto di peluche peloso che ha avuto uno dei successi più grandiosi nella storia dei giochi, tanto che per molte generazioni si è trattato dell’ideale gioco per Natale che non poteva mancare sotto l’albero e nelle letterine inviate a Babbo Natale, oltre a non poter mancare in occasione di compleanni o promozioni scolastiche.

Il primo Furby è uscito nel 1998 e se pensate che molti ragazzi che lo hanno voluto comprare o che se lo sono fatto regalare all’epoca, oggi potrebbero regalarlo al proprio figlio, ciò vi dà la misura di quanto questo giocattolo abbia influenzato intere generazioni.

L’idea del Furby è venuta a Dave Hampton e Caleb Chung, i quali hanno creato questo peluche mezzo gufo e mezzo roditore sulla base dell’idea del Tamagotchi. 

Da pochi anni spopolava il simpatico esserino virtuale che tutti i bambini volevano accudire (per la gioia dei genitori che non si trovavano la richiesta continua di un cane o un gatto da pulire e portare a spasso in favore di animaletti virtuali e quindi che non perdevano peli i casa). Allora i due inventori hanno ben pensato di portare in “3D” il Tamagotchi e renderlo più reale. 

Qualche pelo in casa il Furby lo lasciava, ma ciò non ne ha pregiudicato il successo: quando nel 2001 fu interrotta la prima serie, infatti, ben 40 milioni di pezzi erano stati venduti in tutto il mondo.
La tecnologia alla base di questo peluche mezzo gufo e mezzo topo era tutt’altro che elementare e suscitò scalpore anche nella NSA, dove pensate che ne fu vietato l’accesso negli uffici.

L’idea che il Furby parlasse inizialmente una lingua sconosciuta come il Furbish e via via imparasse la nuova lingua aveva portato a ritenesse che ascoltasse le parole e che le apprendesse.

La tecnologia, insomma, era veramente sviluppata e c’era anche un certo livello di interazione, sia con l’umano che con gli altri Furby. Originariamente i colori erano solo 6, oggi la nuova versione di questo gufo roditore ne presenta circa 50, uno più colorato dell’altro.

Insieme al fratello maggiore “Tamagotchi”, il Furby è l’electronic pet per eccellenza e proprio al Tamagotchi ha dovuto sacrificare il primo posto di cucciolo elettronico più venduto, ma solo a lui è secondo.

Ora, nel 2015, dopo aver assistito al Furby Baby, al rarissimo Shelby, alla seconda versione di Furby del 2005 e a quella del 2012, il Furby è tornato con la nuova versione di Furby Boom, un cucciolo virtuale più interattivo e tecnologico che mai. Il successo di questa nuova versione è rappresentato in larga parte dalla app che permette un livello di gioco infinito e che ha nuovamente portato in auge il “Tamagotchi 2.0”.


I giochi che si possono fare sono veramente molti, si deve accudire un cucciolo che si può accarezzare e che risponde alle carezze con frasi e suoni; lo si deve educare alla lingua italiana e nella personalità; ci sono anche moltissime personalizzazioni nel gioco; si deve raggiungere l’obiettivo di schiudere tutte e 50 le uova disponibili. Virtuale e reale si mescolano e fanno il Furby Boom: lo avreste mai detto 17 anni fa?

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Prezzo e Recensione
App e Gioco
Furby Boom in Italiano
Istruzioni
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